-> Colloqui

Sessione 01. Filolog(sof)ia e musica

«Noi scriviamo in modo diverso da come eseguiamo» (F. Couperin, L’art de toucher le clavecin, 1717). Nella storia della performance musicale per secoli l’interprete ha eseguito composizioni a lui contemporanee; spesso anzi interprete e compositore erano la stessa persona. Nel corso del XIX sec. inizia a svilupparsi l’idea di museo musicale: l’interprete inizia a interessarsi e ad eseguire la musica del passato, spesso con pesanti interventi e rimaneggiamenti. Nel XX sec. ha luogo una svolta epocale nella storia della filologia musicale con la nascita della cosiddetta HIP (Historically Informed Performance): sul modello della filologia letteraria, essa si impegna nella ricostruzione dei testi musicali originari e nello studio delle prassi esecutive dei secoli passati. Si inizia a parlare di esecuzioni «autentiche». Oggi la HIP è diventata materia di insegnamento nelle più importanti accademie musicali del mondo. L’inaudito concetto di «autenticità» in musica non è scevro da implicazioni filosofiche e ha provocato la reazione di numerose voci contrarie alla HIP (ad es. il musicologo Richard Taruskin o il filosofo Roger Scruton). Ricorrendo a vari esempi musicali, i Colloqui affronteranno le domande filosofiche che scaturiscono dall’approccio filologico alla «musica antica» e le analogie con la storia della filologia letteraria e con la storia dell’ermeneutica.

-> Scopri Colloqui

Audio

  • Registrazione [1]

    Scarica
  • Registrazione [2]

    Scarica
  • Registrazione [3]

    Scarica
  • Registrazione [4]

    Scarica
  • Registrazione [5]

    Scarica
  • Registrazione [6]

    Scarica

Materiali

materiali_ascolti

Scarica
/* //!SEP Seminario di anni sociali vecchi con sessioni pubblicate */