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Sessione 1. Architetture sonore nella musico-filosofia di Aleksandr N.Skrjabin
a cura di
Margherita Anselmi

Le “architetture transdisciplinari” di Mechrí insistono, quest’anno, proprio sull’idea di costruire e architettare. Aleksandr N. Skrjabin (1872-1915) è figura interessante giusto in questo senso: non soltanto perché, come compositore e pensatore, tende a costruire musica nell’istante e nel modo stesso in cui pensa (e pensiero e atto musicale sono in lui la medesima cosa), ma anche per la natura immaginifica e autocreativa (e capace di creare il mondo) del gesto sonoro, che è atto magico in molti sensi. La sua vicenda esistenziale e compositiva culmina in un sogno messianico nutrito, di nuovo, di architetture audaci: architetture del tutto interne alla musica (e la vicenda musicale è per Skrjabin sempre anche cosmogonia), ma anche legate a luoghi progettati dallo stesso Skrjabin, e deputati a ospitare una sorta di evento definitivo e redentivo: il Mysterium.
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