Anno sociale 2022-2023
-> Seminario delle arti dinamiche
Architetture, Archivi, Arche
a cura di
Tommaso Di DioFlorinda Cambria

Il Seminario intende proporre una perlustrazione dei nessi plurali e molteplici che legano i modi dell’architettura con quelli della conservazione e della memoria. In un percorso che toccherà sia la storia delle prime edificazioni che l’arte contemporanea, sia la poesia che la storia delle forme politi-che, si cercherà di indagare il sogno di «cominciamento e comando» (Derrida) implicito in ogni gesto architettonico. In quanti modi i governi del costruire hanno regolato la conservazione di un principio che sia messo a disposizione di chi ne sappia poi attraversare gli spazi? In che modo il principio architettonico è legato alla maschera, al travestimento, all’eros? Come l’umano, di fronte al naufragio di ogni apparire, ha provato a salvare il mondo nell’arca dei propri saperi?
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-> 1. Il canale di Eupalino: l’origine dell’architettura in Occidente
L’architettura è proposta come sapere trasformativo e compositivo, capace di creare spazi che plasmino la vita individuale e collettiva. Si indaga l’origine occidentale del termine “archittettura”, analizzando la testimonianza di Erodoto e si analizza in dettaglio il progetto del Canale di Eupalino sull’isola di Samo. Infine, si offre una lettura che lega il mito di Dedalo, di Icaro e di Orfeo.
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-> 2. Chi è l’architetto? La risposta di Vitruvio e di Leon Battista Alberti
Si analizzano alcuni passaggi di Vitruvio e Alberti. Vitruvio concepisce l’architetto come figura poliedrica, esperta sia nella pratica manuale (fabrica) che nel pensiero teorico (ratiocinio), e incaricata di armonizzare tecnica, bellezza e utilità, ispirandosi al modello ciceroniano dell’oratore. Alberti invece, pur riprendendo questi concetti, pone l’architetto come mediatore della felicità umana, centrando la sua pratica sulla mano esperta che realizza il progetto come opera d’ingegno. Infine, si fa riferimento al pensiero del poeta Yves Bonnefoy e si traccia un parallelismo tra architettura e poesia.
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-> Sessione 3
Il Seminario intende proporre una perlustrazione dei nessi plurali e molteplici che legano i modi dell’architettura con quelli della conservazione e della memoria. In un percorso che toccherà sia la storia delle prime edificazioni che l’arte contemporanea, sia la poesia che la storia delle forme politi-che, si cercherà di indagare il sogno di «cominciamento e comando» (Derrida) implicito in ogni gesto architettonico. In quanti modi i governi del costruire hanno regolato la conservazione di un principio che sia messo a disposizione di chi ne sappia poi attraversare gli spazi? In che modo il principio architettonico è legato alla maschera, al travestimento, all’eros? Come l’umano, di fronte al naufragio di ogni apparire, ha provato a salvare il mondo nell’arca dei propri saperi?
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-> 4. L’architettura come macchina metafisica
Nella sessione si discutono le posizioni di Ananda Coomaraswamy (Il grande brivido, Il simbolismo della cupola)e di Emanuele Severino (Raumgestaltung , in Tecnica e architettura) in relazione all’architettura come macchina metafisica. Nella seconda parte si analizzano le figure e le riflessioni di Gio Ponti (Amate l’architettura. L’architettura è un cristallo), Le Corbusier (Verso un’architettura, Modulor, “spazio indicibile” ), e del collettivo Superstudio (Monumento continuo, Supersuperficie).
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-> 5. Dalla fine dell’architettura all’architettura come danza
Si analizza la figura dell’architetto e la trasformazione che ha subito negli ultimi cinquant’anni: si discutono le tesi di Mario Biraghi (L’architetto come intellettuale, 2019) e di Vittorio Gregotti (Contro la fine dell’architettura, 2008). Nella seconda parte, si approfondisce la relazione fra il modulo architettonico (il mattone) e la gestualità dei corpi e si stabilisce il rapporto fra architettura e archivio, alla luce della riflessione di Jacques Derrida (Mal d’archivio. Un’impressione freudiana, 1996). Si propone un approfondimento della tecnica architettonica dei coniugi Lawrence e Anna Halprin che proposero un originale approccio all’architettura del paesaggio e degli spazi pubblici che ha cercato di connettere danza, scrittura, progetto: RSVP Cycle (1970).
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-> Sessione 6
Il Seminario intende proporre una perlustrazione dei nessi plurali e molteplici che legano i modi dell’architettura con quelli della conservazione e della memoria. In un percorso che toccherà sia la storia delle prime edificazioni che l’arte contemporanea, sia la poesia che la storia delle forme politi-che, si cercherà di indagare il sogno di «cominciamento e comando» (Derrida) implicito in ogni gesto architettonico. In quanti modi i governi del costruire hanno regolato la conservazione di un principio che sia messo a disposizione di chi ne sappia poi attraversare gli spazi? In che modo il principio architettonico è legato alla maschera, al travestimento, all’eros? Come l’umano, di fronte al naufragio di ogni apparire, ha provato a salvare il mondo nell’arca dei propri saperi?
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-> Sessione 7
La sessione comincia con il commento di una poesia di Pier Paolo Pasolini “10 giugno” (in “Poesia in forma di rosa”, 1964) alla luce delle riflessioni sull’architettura che abbiamo condotto: “Un solo rudere, sogno di un arco”. Si discute poi di un brano di Friedrich Nietzsche di La gaia scienza (1882): “Noi tutti non siamo più materiale per una società”. Si conclude la sessione discutendo la nozione di nomos così come elaborata da Monica Ferrando (“Il regno errante”, 2018) e la nozione di spazio vocale come elaborata da Carlo Serra (La voce e lo spazio, 2011). Si ascolta e si commenta il “canto” di caccia dei Pigmei Aka, denominato “mongombi”.
Sessioni
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_01_Albanese_Un germoglio
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_02_Di-Dio_Risposta e Albanese_Un germoglio
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_03_Meazza_Il pieno e il vuoto
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_04_Campanile_Architetto paradigma uomo occidentale
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_05_Greco_Hybris
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_06_Di Dio_Risposta Greco_Hybris
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_07_Di Dio_Risposta Meazza_Il pieno e il vuoto
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_08_Di Dio_Risposta Campanile_La figura dell_architetto
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_09_Sini_Risposta Campanile_La figura dell_architetto
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_10_Viglione_Germogliare rimandi emblemi
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_11_Alfieri_Dinamiche duali
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_12_Pasqui_Il lavoro dell_architetto
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_13_Di Dio_Risposta Alfieri_Dinamiche duali
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_14_Di Dio_Risposta Viglione_Germogliare rimandi emblemi
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_15_Di Dio_Risposta a Pasqui_Il lavoro dell_architetto
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_16_Ripamonti_Il vuoto tana e il vuoto casa
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_17_Meazza_Paragoni
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_18_Campanile_Architettura e partecipazione
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22-23_SAD_Di-Dio_Cambria_architetture_germogli_19_Ruvera_Uno sguardo sartriano sull_architettura