Anno sociale 2022-2023: Costruire, progettare, architettare
L’intreccio dei diversi linguaggi che si confrontano e trasformano reciprocamente nelle sessioni di Mechrí ha via via delineato un profilo sempre più netto per la proposta culturale della nostra Associazione. Negli anni trascorsi ci siamo interrogati coralmente sui modi in cui il sapere si incunea nella vita e la vita diviene sapiente (cfr. AA.VV., Vita, conoscenza, Jaca Book, 2018); sulla radice ritmica che scandisce i legami sociali e costituisce il segreto di ogni «virtù politica» (cfr. AA.VV., Dal ritmo alla legge, ivi, 2019); sulla relazione ossimorica che fa di una moltitudine un intero e viceversa (cfr. AA.VV., Le parti, il tutto, ivi, 2021); sul variare delle forme di vita e delle pratiche conoscitive condivise, sempre in bilico fra continuità e rivoluzione (cfr. AA.VV., Evoluzione, progresso, ivi, 2022); sull’impercettibile movimento che – come un soffio o una musica – fa vibrare la materia animando ciò che è inerte, segnando prossimità abitabili e distanze incolmabili (cfr. AA.VV., Vicino, lontano, ivi, 2024); e poi (anno sociale 2021-2022) sulle pratiche di conoscenza collettive, sulle politiche del sapere che delineano diversi progetti di umanità in cammino fra sperimentazione e tradizione, e aprono varchi, costruiscono spazi, tessono o sfilano orizzonti di senso per un presente sempre in bilico. Intorno alla dimensione costruttiva della conoscenza, e del lavoro sociale che la rende possibile, gravita il programma delle attività proposte per il 2022-2023 sotto l’egida di tre verbi: COSTRUIRE, PROGETTARE, ARCHITETTARE.
Tali verbi suggeriscono la natura eminentemente pragmatica del sapere, ma anche il doppio movimento che è proprio dei processi conoscitivi, dove a essere tenute assieme (con-struite) sono anzitutto una traiettoria proiettiva (pro-gettuale), slanciata verso il luogo utopico di ciò che è a venire, e una traiettoria mnesica protesa verso (altrettanto utopici) presupposti, che costituiscono il principio (arché) di ogni architettare, l’antefatto archeologico di ogni progettare. Sospesi e irretiti da geometrie temporali contraddittorie, tracciamo tuttavia i perimetri precari del nostro vivere collettivo, portando involontario responso sulle nostre possibili provenienze e destinazioni, sugli strumenti che di quelle possibilità sono in gran parte gli anonimi autori.
Da oltre due anni ci siamo avvezzati a conciliare l’insostituibile esperienza di riunirci fisicamente nello spazio della nostra sede con la necessità di garantire la sicurezza sanitaria dei partecipanti. Perciò tutti gli incontri programmati si svolgeranno in modalità «mista»: si potrà partecipare agli incontri nella sede di via Spoleto 4, a turni di max. 35 persone (previa prenotazione on line), e sarà sempre garantita la possibilità di partecipare a distanza tramite collegamento su piattaforma elettronica. Fanno eccezione gli appuntamenti infrasettimanali (Letture del mercoledì), che si svolgeranno solo da remoto, e Mechané, il nuovo Laboratorio di progettazione e costruzione di strumenti formativi che, date le sue peculiarità (di seguito illustrate), prevedrà esclusivamente la partecipazione in presenza.
Prende così avvio l’ottavo anno di Mechrí: che sia questo 8 – diritto o rovesciato – di buon auspicio per coloro che non temono di sostare tenaci e intenti nel fremito del loro «fino a qui».
Attività 2022-2023
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-> Seminario di filosofia
a cura di
Carlo Sini